La cinghia di distribuzione è l’organo che sincronizza l’albero motore e l’albero a camme, regolando con la massima precisione l’apertura e la chiusura delle valvole in relazione al movimento dei pistoni.
Dagli anni ’70 in poi la cinghia di distribuzione ha soppiantato i vecchi sistemi ad ingranaggi, evolvendosi di pari passo con la tecnologia motoristica.
Oggi vedremo quali sono i rischi di una cinghia usurata e quali sono le caratteristiche della quarta generazione in commercio.
In cosa si differenzia le cinghie di ultima generazione
Le cinghie di prima generazione, costruite in gomma naturale (cloroprene), offrivano una buona resistenza alle temperature ma una scarsa resa chilometrica.
Le cinghie di seconda e terza generazione hanno introdotto sostanziali novità, come l’utilizzo di polimeri sintetici, fibre di vetro e rivestimenti anti-attrito in PTFE, che garantiscono maggiore resistenza agli stress meccanici ed atmosferici.
La quarta generazione introduce invece una cinghia autolubrificata in atmosfera oleosa, la quale viene costantemente irrorata dai vapori d’olio provenienti dal basamento.
Tale sistema abbatte gli attriti, i consumi e le emissioni di CO2, scongiurando il rischio di ritrovarsi con la cinghia di distribuzione rotta a causa degli elevati stress termici e meccanici generati dai motori di ultima generazione.
Dopo quanti km va sostituita la cinghia di distribuzione?
La cinghia di distribuzione è uno degli organi naturalmente soggetti ad usura. Gli intervalli di sostituzione sono riportati sul libretto di manutenzione di ogni veicolo e cambiano in base al tipo di motore e alla versione dell’auto.
Una cinghia di distribuzione rotta può danneggiare seriamente il motore, quindi, in caso di utilizzo gravoso ed usura precoce, può essere necessario sostituirla anticipatamente.
Quali possono essere i campanelli di allarme per correre ai ripari senza provocare consistenti danni?
L’usura precoce può essere provocata da diversi fattori: pensiamo al il tipo e manto di strada percorsi (un percorso cittadino è differente dalla percorrenza frequente o quotidiana di tratti montani); oppure se avete riscontrato presenti perdite di olio o liquido di raffreddamento.
In questi casi, non solo è consigliabile un un check up completo dell’auto, ma è importante far controllare lo stato di deterioramento della cinghia di distribuzione.
I danni del fai da te
La manutenzione e l’eventuale sostituzione della cinghia di distribuzione, è un’operazione delicata, che richiede competenze e strumenti specifici che solo un meccanico esperto può possedere.
Affidarsi al fai da te significa rischiare di ritrovarsi con la cinghia di distribuzione rotta e le valvole piegate dopo un solo giro di chiave.
In seguito a torsioni eccessive, errori nella messa in fase o all’utilizzo di strumenti impropri, i risultati possono portare alla cinghia di distribuzione rotta e alle valvole danneggiate a causa dello scontro con i pistoni in risalita.
Per scongiurare tali problemi è dunque fondamentale ricorrere all’intervento di un meccanico esperto, evitando di avventurarsi in un rischioso intervento.
Lo stesso avviene per il tagliando fai da te e per l’auto-pulizia del circuito di lubrificazione del motore (flush motore), ritenute troppo semplicemente “operazioni di routine” che possono invece compromettere seriamente la sicurezza e la stabilità dell’auto.